Lunedì 20 gennaio 2020 Liliana Segre è stata nel capoluogo lombardo in occasione del ventesimo anniversario della Giornata della Memoria.
Al teatro degli Arcimboldi di Milano, la senatrice a vita, davanti ad oltre 2000 studenti ha portato la propria testimonianza e il ricordo della deportazione nel campo di Auschwitz.
Alcuni passaggi del suo discorso.
- “Rinunciando alla vendetta sono diventata libera”
- “Amo la vita nonostante gli odiatori”
- “Mi dispiace da matti avere 90 anni e avere così pochi anni davanti. La vita mi piace moltissimo, anche se gli odiatori mi augurano la morte ogni giorno”
- “Vita è una parola importantissima che non va dimenticata mai, perché non si torna mai indietro. Non bisogna perdere mai un minuto di questa straordinaria emozione che è la nostra vita”.
- “I nazisti ad Auschwitz erano i bulli di allora, i bulli bisogna compiangerli, è più forte la vittima del bullo stesso. È il bullo che va curato, non la vittima e la vittima deve essere più coraggiosa e denunciare, mentre chi sta intorno non deve essere indifferente e stare con il bullo che sembra più forte”
Standing ovation per lei.