Questa è indipendenza? 

Cos’è l’identitarietà culturale che genera richieste di indipendenza?

E’ la memoria ingigantita a dismisura di un centro originario perduto. Ma è anche – più banalmente – il ricordo personale dell’infanzia diventato archetipo, prototipo universale per le nostre idee, che sono nel nostro essere più profondo e che prendono la forma negli odori della natura e delle stagioni, nelle feste popolari, nei canti, nelle filastrocche delle nonne, nelle leggende popolari, nella lingua materna, nei sapori dei cibi, nei racconti epici dei nostri nonni, passando anche nella idealizzazione della Chiesa del nostro paese, nel cimitero dei nostri padri.

Tutti questi pensieri vengono idealizzati e ingigantiti e servono a misurarsi, dando forza al proprio coraggio e la nostra forza di rivendicare i “bei tempi perduti”.

Peraltro chi si da questa forza identitaria, che sia catalano, veneto o siciliano, lo si può paragonare al corvo della famosa favola di Fedro.

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Il corvo ha un pezzo di formaggio in bocca (la propria economia).

Arriva la volpe (uno Stato economicamente solido e forte) che, ingolosita dal formaggio, incomincia a riempire il corvo di complimenti. “Ma che bella voce che hai, se la tua voce è come le tue penne nessuno avrebbe dubbi su chi sia il re di tutti gli animali” (ma come è bella la Catalogna, il Veneto o la Sicilia, la tua lingua è la più bella e la tua cultura è la più importante che esista al mondo, altro che la cultura del tuo Stato oppressore).

Il corvo ci casca, apre la bocca per cantare (il poveretto crede davvero alle lusinghe e alle adulazioni, cadendo così nella trappola) ma il formaggio gli casca e finisce nella bocca della volpe (l’economia viene così carpita dagli speculatori e dalle élite finanziarie straniere).

La volpe ridendo aggiunge “Se oltre a saper cantare, avessi anche un cervello, saresti davvero il re di tutti gli animali”. Adesso questa gente non è più difesa dal potere centrale, è in balia degli sciacalli finanziari stranieri e non passerà molto tempo prima che verrà distrutta anche quella famosa identità che questa gente aveva idealizzato.

La favola, nella versione originale, ha una morale.

Io non la scrivo. La possiamo trovare da soli.

Se non la riusciamo a capire e non evitiamo di essere come il corvo, ci meritiamo un paese distrutto da questi separatismi e  indipendentismi che fanno leva sulle nostre vanità e le tantissime volpi che verranno a portarci via il formaggio, lasciandoci sul lastrico, in preda alla nostra ignoranza.

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